Cookie Consent by Free Privacy Policy website Al MEF, Museo Enzo Ferrari di Modena, l’incontro tra due eccellenze modenesi: Enzo Ferrari e Luciano Pavarotti. In più, la presentazione del nuovo padiglione dei motori. Attrazioni imperdibili nell’anno dell’EXPO
febbraio 19, 2015 - Ferrari

Al MEF, Museo Enzo Ferrari di Modena, l’incontro tra due eccellenze modenesi: Enzo Ferrari e Luciano Pavarotti. In più, la presentazione del nuovo padiglione dei motori. Attrazioni imperdibili nell’anno dell’EXPO

Il secondo anno di gestione Ferrari del Museo di Modena, realizzato nella casa dove Enzo Ferrari nacque nel 1898, si apre con due attrazioni diverse e irrinunciabili allo stesso tempo.

Nello spazio dove Alfredo Ferrari, il padre di Enzo, aveva la sua officina all’inizio del secolo scorso, viene presentato il Museo dei Motori Ferrari. L’area è divisa in sei settori: quello dei propulsori sperimentali; quello dei motori a basso frazionamento, da 2 a 6 cilindri; quello dei classici 12 cilindri; quello degli 8; quello dei turbo; e, infine, quello della Formula 1. Oltre ai motori, sono esposte alcune vetture che li hanno utilizzati. Dalla monoposto di Ascari mondiale nel 1952 e 1953 alla celebre Sport 750 Monza, dalla Formula 1 turbo di Villeneuve alla F60, prima Ferrari che ha utilizzato il Kers. In ogni sezione un video 3D spiega le caratteristiche e il funzionamento dei diversi propulsori.

A questa offerta “tecnica” si affianca l’omaggio a Luciano Pavarotti. Pavarotti nasce nel 1935, quando Enzo Ferrari ha già 37 anni, ma anche se di età molto diverse i due uomini si conoscono e si stimano. Ferrari, che da giovane ha perfino sognato di diventare cantante lirico, riceve il giovane tenore emergente a Maranello. Luciano aveva comprato una Maserati Ghibli usata,
oggi esposta in mostra al MEF, ma voleva una Ferrari. Sceglierà una F40, altro modello in mostra al museo. I visitatori, grazie alla tecnologia che utilizza 19 proiettori, saranno anche “avvolti” dal video Enzo e Luciano: da Modena a Modena, sulle note delle più belle arie cantate dal tenore.

Le immagini giocano sulle affinità dei due personaggi: terra d’origine, successo mondiale, tifosi e ammiratori, riconoscimenti internazionali, e, dal punto di vista del look, attenzione ai dettagli che diventano tratti della personalità, gli occhiali scuri per Ferrari, i foulard e il Borsalino per Pavarotti. In questo padiglione sono esposte alcune delle Ferrari più famose di ogni tempo, da uno dei primi modelli, la 166 Touring del 1948, fino all’ambitissima LaFerrari.

Non solo: il MEF, grazie alla collaborazione con la Fondazione Arena di Verona e con Arena Museo Opera, espone elementi delle scenografie utilizzate da Pavarotti durante la sua carriera. L’allestimento resterà in mostra fino al febbraio 2016.

La visita può essere singola o in abbinamento, a prezzo scontato, con quella al Museo Ferrari di Maranello.

Inoltre, durante l’intero periodo dell’EXPO, sarà disponibile un “passaporto” dal costo di 60 euro che, per due giorni, consentirà di utilizzare le navette che mettono in collegamento i Musei Ferrari, quello della Casa di Pavarotti e altri luoghi di interesse
della zona. Dal percorso enogastronomico che comprende i caseifici del Parmigiano Reggiano, le cantine del Lambrusco, le acetaie del Balsamico e il Museo della Salumeria, fino alle visite culturali a Modena, a Nonantola con la sua abbazia e a Sassuolo, capitale del distretto della ceramica con le aziende e i musei del settore.