Cookie Consent by Free Privacy Policy website Grazie alla vittoria sul campo ottenuta nella Coppa delle Alpi, la Scuderia Volvo Club si è aggiudicata il Campionato Italiano Grandi Eventi Regolarità per scuderie e Nino Margiotta si è laureato vice-campione italiano fra i piloti
dicembre 10, 2019 - Volvo

Grazie alla vittoria sul campo ottenuta nella Coppa delle Alpi, la Scuderia Volvo Club si è aggiudicata il Campionato Italiano Grandi Eventi Regolarità per scuderie e Nino Margiotta si è laureato vice-campione italiano fra i piloti

È un risultato storico quello ottenuto dalla Scuderia #volvo Club lo scorso weekend in occasione dell’edizione 2019 della #coppadellealpi, competizione inserita nel Campionato Italiano Grandi Eventi Regolarità per #autostoriche. A suggello di una stagione da incorniciare, la Scuderia #volvo Club ha conquistato il primato assoluto aggiudicandosi il titolo nella classifica destinata alle scuderie mentre #ninomargiotta, pilota di punta della Scuderia, ha vinto la gara sul campo laureandosi vice campione italiano nella classifica piloti. Mai la Scuderia #volvo Club aveva concluso così in alto la propria stagione agonistica; il miglior risultato registrato in precedenza era stato un terzo posto (nelle stagioni 2017 e 2018).

Il doppio traguardo, costruito con consistenza di rendimento nel corso dell’intero campionato, è stato assicurato nell’appuntamento conclusivo della stagione grazie alla strepitosa vittoria della #volvo PV444 affidata all’equipaggio Nino Margiotta/Guido Urbini e dall’ottimo terzo posto della Amazon P120 affidata alla coppia Massimo Zanasi/Barbara Bertini al termine di una gara quanto mai impegnativa nella cornice mozzafiato dell’arco Alpino. Partite da Brescia, le vetture in gara si sono sfidate su un percorso che ha toccato ben quattro nazioni (Italia, Austria, Germania e Svizzera) per un totale di 1.200 km articolati su 4 tappe con 15 passi alpini, 12 controlli orari, 119 rilevamenti quasi equamente suddivisi fra prove classiche e prove di media. La cerimonia di premiazione si è svolta a 2.500 metri di quota sul Ghiacciaio del Presena, all’interno del Parco Naturale dell’Adamello Brenta, alle pendici del Piandineve. Questi i principali piazzamenti che nel Campionato Italiano Grandi Eventi Regolarità hanno portato la Scuderia #volvo Club alla vittoria nella classifica a squadre e #ninomargiotta al titolo di vice-campione italiano fra i piloti:

Coppa D’Oro Delle Dolomiti (18-21 luglio)

Podio Piloti: 3° Antonino Margiotta/Valentina La Chiana (Volvo PV444)
Podio Scuderie: 1° Scuderia #volvo Club

Gran #premio Nuvolari (19-22 settembre)
Podio Scuderie: 4° Scuderia #volvo Club

Targa Florio Classica (10-13 ottobre)
Podio Piloti: 3° Antonino Margiotta/Valentina La Chiana (Volvo PV444)
Podio Scuderie: 1° Scuderia #volvo Club

Coppa Della Alpi (4-7 dicembre)
Podio Piloti: 1° Antonino Margiotta/Guido Urbini (Volvo PV444)
                      3° Massimo Zanasi/Barbara Bertini (Volvo P120)
Podio Scuderie: 1° Scuderia #volvo Club

A questi risultati va aggiunta anche l’ottima prestazione registrata nel mese di marzo alla Coppa Milano-Sanremo, gara al di fuori del Campionato Grandi Eventi nella quale la Scuderia #volvo aveva comunque conquistato il gradino più alto del podio nella classifica a squadre e fra i piloti erano arrivati il 2° posto assoluto con la coppia Margiotta/La Chiana (Volvo PV444) e il 3° posto dell’equipaggio Zanasi/Bertini sulla Amazon P120. Una sorta di anticipazione rispetto a quanto si è poi verificato nel prosieguo della stagione. 

Elemento chiave del successo della Scuderia #volvo Club sono state senza dubbio le prestazioni delle vetture schierate in gara, di proprietà di #volvo Car Italia e appartenenti al Registro Italiano #volvo d’Epoca, che si sono dimostrate efficaci e affidabili nelle mani dei piloti. Nel dettaglio:

  • Volvo PV444 del 1947 affidata agli equipaggi Margiotta/La Chiana/Urbini. Motore 1.400 cc, 40 CV, tre marce, prima non sincronizzata, freni a tamburo, alimentata con batteria 6V;
  • Volvo Amazon P120 del 1958 affidata all’equipaggio Zanasi/Bertini. Motore 1.600 cc, 60 CV, quattro marce sincronizzate, freni a disco anteriori e a tamburo posteriori, alimentata con batteria a 6V;
  • Volvo PV544 Sport del 1965 affidata all’equipaggio Fabbri/Bertieri. Motore1.800 cc, 90 CV, quattro marce sincronizzate, freni a disco anteriori e a tamburo posteriori, alimentata con batteria a 12V). 

Le vittorie ottenute sui campi di gara vanno al di là del semplice significato sportivo. Anche in un momento storico in cui il mondo dell’auto è proiettato verso il futuro interpretato all’insegna della tecnologia più avanzata, appare importante stabilire un costante ponte fra passato e presente per dare autenticità alle scelte e ai contenuti che #volvo esprime oggi e annuncia per gli anni a venire.

Pertanto, le attività in chiave Heritage del Registro Italiano #volvo d’Epoca e della collegata Scuderia diventano elemento chiave dell’affermazione del marchio #volvo in prospettiva storica e costituiscono per #volvo Car Italia strumenti di diffusione di cultura dell’auto.

In particolare la Scuderia #volvo Club ha svolto e svolge un’importante opera di ambasciatrice dei valori e dello stile #volvo che va al di là dei risultati sportivi. In virtù di un’immagine ormai consolidata di professionalità, correttezza sportiva e garbo che si è costruita nel corso dei recenti anni di attività, la Scuderia #volvo è oggi un punto di riferimento sportivo nell’ambiente della Regolarità per #autostoriche. Un ruolo che il titolo conseguito con fa che sancire in maniera compiuta.

Quella ottenuta dalla Scuderia #volvo è una vittoria importante che ci riempie di orgoglio e di soddisfazione e ci ripaga dell’impegno profuso in tutti questi anni,” ha affermato Gianluca Fabbri nelle sue vesti di Responsabile della Scuderia #volvoche ha aggiunto: “Quest’anno era importante superare le difficoltà che avevamo incontrato nella passata stagione a causa di problematiche tecniche che hanno penalizzato soprattutto la PV444 di Nino, vettura assai difficile da usare in gara, e della conseguente sensazione di non riuscire a farcela. Ma quest’anno le #auto si sono comportate al meglio e i nostri piloti – tutti – hanno ritrovato fiducia e concentrazione e il risultato è arrivato. Perché non si vince un campionato a squadre solo con gli exploit di un singolo; il titolo conquistato è il risultato degli ottimi piazzamenti ottenuti da tutti i piloti in tutte le gare del campionato, segno di una maturità e di una continuità che ho sempre chiesto e che quest’anno è arrivata.