Milano. All’inizio degli Anni Novanta era bastato meno di un anno a #opel #calibra per diventare la sportiva più venduta in Europa. Entrata in produzione nel giugno del 1990 ed introdotta tre mesi dopo sul nostro mercato, all’inizio del 1991 era già la #coupe più venduta in Italia. Entusiasmo era la parola che accompagnava #opel #calibra fino dal giorno della sua presentazione.
Costruita sulla stessa piattaforma della berlina #opel Vectra, la coupè #calibra aveva una linea forte ed elegante, una grande abitabilità interna ed una tecnologia moderna. Il tutto a prezzi concorrenziali. Non solo. Con un Cx-record di 0,26 era slanciata, ma anche abbastanza spaziosa per accogliere 4 persone e 300 litri di bagagli. La chiave del suo successo, che nel primo anno permise di venderne 29.431 esemplari, si riassumeva nell'espressione "divertente e funzionale". La #opel #calibra andò oltre le aspettative del costruttore. Le richieste superarono la disponibilità: nel solo 1991 ne fu prodotta nella cifra-record di 67.443 esemplari.
Anziché riposare sugli allori, #opel approfittò però del momento magico per fare della #calibra un forte simbolo del suo marchio e già nel 1991 ne presentò la versione Turbo. Equipaggiata con un 4 cilindri turbobenzina da 204 CV (150 kW), un cambio a 6 marce e la trazione integrale, questa #coupe da 245 km/h di velocità massima si spingeva in zone che in precedenza erano dominio esclusivo di esotici modelli sportivi.
Il primo turbobenzina firmato Opel
Il primo propulsore #opel a benzina dotato di turbocompressore derivava dal 16 valvole già utilizzato su #opel Astra GSi, Vectra 2000 e #calibra 16V. Rispetto alla versione aspirata, quella turbo aveva una potenza superiore del 36% e una coppia maggiore del 42%. Molto simili erano invece i consumi di benzina: #opel #calibra Turbo richiedeva solo 0,2 litri di carburante in più per percorrere 100 chilometri rispetto alla versione aspirata.
I maggiori valori di potenza e coppia del #motore turbocompresso si traducevano in prestazioni di grande rilievo. #opel #calibra Turbo accelerava, ad esempio, da 0 a 100 km/h in appena 6,8 secondi, rivelando una straordinaria capacità di accelerazione e impiegava solo 8 secondi per passare da 80 a 120 km/h in quinta. Nella stessa prova la versione aspirata da 150 CV (110 kW) impiegava 14,5 secondi. In sesta #opel #calibra Turbo, accelerava da 80 a 120 km/h in soli 11,0 secondi.
Solide basi: modifiche minime al 16 valvole
Il #motore turbo presentava solo modifiche marginali al monoblocco e ad alcune parti interne rispetto al 2,0 litri aspirato. Questo era il caso di un foro addizionale sul lato sinistro del monoblocco per il ritorno dell'olio dal turbocompressore al #motore. Il lubrificante, prelevato a valle del filtro, affluiva al turbo attraverso un condotto flessibile.
Era stato poi possibile utilizzare direttamente nel #motore turbo, senza alcuna modifica l’albero #motore a 5 supporti, il volano e le bielle del 2,0 litri aspirato. #opel aveva tuttavia dedicato grande attenzione alla progettazione dei pistoni. Per ridurre il rapporto di compressione del #motore aspirato da 10,5:1 a 9,0:1 i progettisti dovettero rimuovere 10 cc di materiale, lasciando invariate la corsa del pistone e la testata.
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